Coronavirus, il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte dell’8 marzo 2020 non prevede misure riguardo alle scadenze fiscali.
Qual è il motivo di tale esclusione? Il Governo sta affrontando la situazione seguendo la scala delle priorità.
Le ripercussioni del fenomeno virale sull’economia saranno senza dubbio grandi ed estremamente negative.
Tuttavia nel clima di emergenza creato dal rischio di impennata dei contagi la questione sanitaria ha sicuramente una maggiore importanza e deve essere affrontata prioritariamente.
Il contenimento del contagio è essenziale per evitare il collasso del sistema sanitario che produrrebbe danni ben più gravi dei già grandi disagi economici direttamente o indirettamente collegati al coronavirus.
Sebbene non sia ancora arrivata la manovra, l’annuncio di interventi a favore di famiglie ed imprese era già stato comunicato lo scorso 5 marzo 2020, giornata in cui il ministro Gualtieri in conferenza stampa aveva fatto sapere che erano stati stanziati 7,5 miliardi di euro.
La misura verrà probabilmente pubblicata in Gazzetta Ufficiale entro la fine della settimana.
Coronavirus e scadenze fiscali: una sospensione generalizzata tra le misure possibili
Coronavirus e scadenze fiscali sono legati a doppio filo. Sebbene il dpcm dell’8 marzo 2020 non contenga misure che interessano gli adempimenti, con buona probabilità la questione economica verrà affrontata a breve con una risposta a livello legislativo che potrebbe arrivare entro la fine della settimana.
Già il Decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze aveva previsto una sospensione per i comuni di Lombardia e Veneto dell’allora zona rossa: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini, Vo’.
La sospensione riguarda tutti gli adempimenti con termine compreso tra il 21 febbraio e il 31 marzo.
Con il decreto legge numero 9 del 2 marzo 2020, invece, viene prevista la scadenza del 31 maggio per i versamenti del periodo compreso dal 23 febbraio al 30 aprile, relativi a:
- cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione;
- avvisi di addebito emessi dagli enti previdenziali ed assicurativi;
- atti di accertamento esecutivi emessi dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli;
- atti di accertamento esecutivi emessi dagli enti locali sia per le entrate tributarie che per quelle patrimoniali;
- “rottamazione-ter” e “saldo e stralcio”.
Nella stessa misura era stata ritardata anche la trasmissione dei dati del modelli 730 prevista per il 9 marzo e rinviata al alla fine del mese: il 31 marzo 2020.
Sono diverse le voci che chiedono una sospensione generalizzata degli adempimenti per l’intero periodo di emergenza sanitaria.
Il rallentamento degli uffici dell’amministrazione finanziaria dovuto alla diminuzione del personale causato dalle misure restrittive infatti causa problemi diretti ai contribuenti delle zone maggiormente a rischio ma indirettamente coinvolge anche gli altri contribuenti.
Sebbene le decisioni del Governo non siano ancora certe, sembra probabile un intervento che comprenda una più ampia platea.
Coronavirus e scadenze fiscali: sospensione o rimessione in termini?
La scadenza fiscale che più crea preoccupazioni per i contribuenti è quella del versamento del saldo IVA che deriva dalla dichiarazione annuale del 2019.
Sull’appuntamento con il fisco, il cui termine è stabilito al 16 marzo, e su altri adempimenti viene chiesta chiarezza.
Le misure in arrivo potrebbero prevederne una sospensione a ridosso della scadenza oppure potrebbe non esserci tempo per la proroga.
Non è assurdo pensare che sulle scadenze del periodo di emergenza coronavirus venga concessa un po’ di flessibilità.
Flessibilità che non necessariamente richiederebbe una sospensione ma potrebbe essere concretizzata anche con un provvedimento di rimessione in termini.
La via sembra percorribile anche con riferimento ad alcune situazioni precedenti che avevano fatto valutare come cause di forza maggiore eccezionali eventi meteorologici.
Eventi hanno avuto senza dubbio un minor impatto ed una minore gravità rispetto alla sfida odierna.
Non resta che aspettare, quindi, per sapere quali saranno le misure che verranno prese dal Governo, fermo restando che eventuali sospensioni degli adempimenti dovranno essere affiancate da misure di rilancio dell’economia per le imprese e per le famiglie con lo scopo di supportare i contribuenti in difficoltà in questo momento delicato.