Smart working, i fondi della regione Lazio per i piani delle aziende

Scritto da Elena Greco il 26 marzo 2020

Smart working, la regione Lazio stanzia 2 milioni di euro per favorire il lavoro agile per lavoratori ed imprese. 1,3 milioni di euro finanziano le misure per l’adozione di un piano mentre 700.000 euro sono destinati all’acquisto di strumenti tecnologici. Le aziende possono fare domanda fino ad esaurimento fondi.

Smart working, i fondi della regione Lazio per i piani delle aziende

Smart working, per incentivare il lavoro agile la Regione Lazio stanzia 2 milioni di euro complessivi per i piani aziendali.

La misura a sostegno delle imprese e dei lavoratori si inserisce tra gli interventi per rispondere all’emergenza epidemiologica del coronavirus.

Per migliorare l’efficienza e la produttività aziendale viene finanziata l’adozione di modelli innovativi dell’organizzazione del lavoro.

I fondi sono suddivisi in due aree di intervento: l’adozione del piano di smart working e la loro attuazione.

L’ammontare varia a seconda del numero dei dipendenti dell’impresa che fa richiesta ed i fondi sono erogati ad esaurimento.

Smart working, i fondi della regione Lazio per i piani delle aziende: destinatari e requisiti

Per favorire l’utilizzo dello smart working e di procedure di lavoro agile che permettano di migliorare la produttività aziendale la regione Lazio ha previsto 2 milioni di euro da erogare fino ad esaurimento e con possibilità di reintegrare il fondo.

L’intervento si articola in due principali linee:

  • azione A: servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working con relativo accordo aziendale o regolamento aziendale approvato e pubblicizzato nella bacheca e nella intranet aziendale;
  • azione B: acquisto di strumenti tecnologici (componenti hardware e software) funzionali all’attuazione del piano di smart working.

Per ottenere il contributo, l’azione A è obbligatoria mentre l’azione B è facoltativa.

I destinatari del bando devono essere imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di competenza o, in alternativa, rispondere ai seguenti requisiti:

  • essere soggetti, non iscritti alla Camera di Commercio, in possesso di partita IVA;
  • avere sedi operative o di esercizio ubicate nella Regione Lazio, presso le quali svolgere le attività di cui al contributo richiesto;
  • avere un numero di dipendenti almeno pari a 1 (modifica introdotta con la determinazione n. G03056 del 20 marzo 2020);
  • non essere già in possesso di un piano di smart working regolamentato o del relativo accordo aziendale;
  • risultare in regola rispetto alla verifica della regolarità contributiva;
  • risultare ottemperante o non assoggettabile agli obblighi di assunzione ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68;
  • non rientrare nei campi di esclusione di cui all’art. 1 (Campo di applicazione) del Reg. (UE) n. 1407/20132;
  • non essere in stato di fallimento, di procedura concorsuale, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

I contributi sono destinati ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti delle imprese che fanno richiesta.

Nello specifico sono ammesse le seguenti tipologie contrattuali:

  • contratto di lavoro di diritto privato a tempo indeterminato o a tempo determinato (in entrambi i casi sia a tempo pieno, sia a tempo parziale);
  • contratto di apprendistato (ai sensi del D.Lgs. 81/2015);
  • soci-lavoratori di cooperative (sia che partecipino o non partecipino agli utili).

Sono invece escluse le seguenti categorie:

  • tirocinanti;
  • collaboratori d’impresa;
  • lavoratori con contratto di somministrazione;
  • lavoratori con contratto di lavoro intermittente;
  • titolari di impresa e i componenti dei Consigli di Amministrazione.

Smart working, piani per le aziende della regione Lazio: ammontare dei fondi e presentazione delle domande

I fondi messi a disposizione dalla regione Lazio, per favorire lo smart working e in risposta al coronavirus, ammontano complessivamente a 2 milioni di euro.

La misura è cofinanziata con le risorse del POR FSE Lazio 2014/2020 Asse 1 – Occupazione, priorità di investimento.

Nello specifico 1,3 milioni di euro sono destinati all’azione A mentre 700.000 euro all’azione B.

Non ci sono limiti alla dimensione dell’impresa che può fare domanda ma il contributo varia a seconda del numero di dipendenti, come riportato nella seguente tabella.

Numero di dipendenti importo complessivo del contributo Importo per l’azione A Importo per l’azione B
1 2.000 euro 700,00 euro 1.300 euro
da 2 a 10 7.500 euro 5.000 euro 2.500 euro
da 11 a 20 10.500 euro 7.000 euro 3.500 euro
da 21 a 30 15.000 euro 10.000 euro 5.000 euro
oltre i 30 dipendenti 22.500 euro 15.000 euro 7.500 euro

Le domande si possono trasmettere esclusivamente attraverso la procedura telematica della sezione dedicata del sito internet della Regione Lazio.

In via preliminare è necessaria la registrazione del soggetto proponente e il successivo rilascio delle credenziali di accesso.

Dopo l’inserimento delle informazioni richieste si potrà procedere all’invio del formulario.

La documentazione di riferimento è disponibile online.

La data di apertura delle domande è il 12 marzo 2020. A partire da tale data è possibile chiedere all’indirizzo email avviso.smartworkingimprese@regione.lazio.it.

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