Smart working, per incentivare il lavoro agile la Regione Lazio stanzia 2 milioni di euro complessivi per i piani aziendali.
La misura a sostegno delle imprese e dei lavoratori si inserisce tra gli interventi per rispondere all’emergenza epidemiologica del coronavirus.
Per migliorare l’efficienza e la produttività aziendale viene finanziata l’adozione di modelli innovativi dell’organizzazione del lavoro.
I fondi sono suddivisi in due aree di intervento: l’adozione del piano di smart working e la loro attuazione.
L’ammontare varia a seconda del numero dei dipendenti dell’impresa che fa richiesta ed i fondi sono erogati ad esaurimento.
Smart working, i fondi della regione Lazio per i piani delle aziende: destinatari e requisiti
Per favorire l’utilizzo dello smart working e di procedure di lavoro agile che permettano di migliorare la produttività aziendale la regione Lazio ha previsto 2 milioni di euro da erogare fino ad esaurimento e con possibilità di reintegrare il fondo.
L’intervento si articola in due principali linee:
- azione A: servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working con relativo accordo aziendale o regolamento aziendale approvato e pubblicizzato nella bacheca e nella intranet aziendale;
- azione B: acquisto di strumenti tecnologici (componenti hardware e software) funzionali all’attuazione del piano di smart working.
Per ottenere il contributo, l’azione A è obbligatoria mentre l’azione B è facoltativa.
I destinatari del bando devono essere imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di competenza o, in alternativa, rispondere ai seguenti requisiti:
- essere soggetti, non iscritti alla Camera di Commercio, in possesso di partita IVA;
- avere sedi operative o di esercizio ubicate nella Regione Lazio, presso le quali svolgere le attività di cui al contributo richiesto;
- avere un numero di dipendenti almeno pari a 1 (modifica introdotta con la determinazione n. G03056 del 20 marzo 2020);
- non essere già in possesso di un piano di smart working regolamentato o del relativo accordo aziendale;
- risultare in regola rispetto alla verifica della regolarità contributiva;
- risultare ottemperante o non assoggettabile agli obblighi di assunzione ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68;
- non rientrare nei campi di esclusione di cui all’art. 1 (Campo di applicazione) del Reg. (UE) n. 1407/20132;
- non essere in stato di fallimento, di procedura concorsuale, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.
I contributi sono destinati ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti delle imprese che fanno richiesta.
Nello specifico sono ammesse le seguenti tipologie contrattuali:
- contratto di lavoro di diritto privato a tempo indeterminato o a tempo determinato (in entrambi i casi sia a tempo pieno, sia a tempo parziale);
- contratto di apprendistato (ai sensi del D.Lgs. 81/2015);
- soci-lavoratori di cooperative (sia che partecipino o non partecipino agli utili).
Sono invece escluse le seguenti categorie:
- tirocinanti;
- collaboratori d’impresa;
- lavoratori con contratto di somministrazione;
- lavoratori con contratto di lavoro intermittente;
- titolari di impresa e i componenti dei Consigli di Amministrazione.
Smart working, piani per le aziende della regione Lazio: ammontare dei fondi e presentazione delle domande
I fondi messi a disposizione dalla regione Lazio, per favorire lo smart working e in risposta al coronavirus, ammontano complessivamente a 2 milioni di euro.
La misura è cofinanziata con le risorse del POR FSE Lazio 2014/2020 Asse 1 – Occupazione, priorità di investimento.
Nello specifico 1,3 milioni di euro sono destinati all’azione A mentre 700.000 euro all’azione B.
Non ci sono limiti alla dimensione dell’impresa che può fare domanda ma il contributo varia a seconda del numero di dipendenti, come riportato nella seguente tabella.
Numero di dipendenti | importo complessivo del contributo | Importo per l’azione A | Importo per l’azione B |
---|---|---|---|
1 | 2.000 euro | 700,00 euro | 1.300 euro |
da 2 a 10 | 7.500 euro | 5.000 euro | 2.500 euro |
da 11 a 20 | 10.500 euro | 7.000 euro | 3.500 euro |
da 21 a 30 | 15.000 euro | 10.000 euro | 5.000 euro |
oltre i 30 dipendenti | 22.500 euro | 15.000 euro | 7.500 euro |
Le domande si possono trasmettere esclusivamente attraverso la procedura telematica della sezione dedicata del sito internet della Regione Lazio.
In via preliminare è necessaria la registrazione del soggetto proponente e il successivo rilascio delle credenziali di accesso.
Dopo l’inserimento delle informazioni richieste si potrà procedere all’invio del formulario.
La documentazione di riferimento è disponibile online.
La data di apertura delle domande è il 12 marzo 2020. A partire da tale data è possibile chiedere all’indirizzo email avviso.smartworkingimprese@regione.lazio.it.