Scadenze fiscali aprile 2020, il calendario del mese è completamente modificato dall’emergenza coronavirus e dalle misure economiche del decreto Cura Italia e del decreto Liquidità.
Molti adempimenti sono rinviati ai mesi successivi e le sospensioni del decreto anti Covid-19 di marzo vengono estese anche ad aprile e maggio.
In attesa della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale, ci sono due nuovi appuntamenti che si inseriscono nel calendario del mese:
- il 20 aprile è il nuovo termine per i versamenti scaduti lo scorso 20 marzo, già prorogati rispetto alla data originaria del 16;
- il 30 aprile è l’ultimo giorno per l’invio dei dati della Certificazione Unica, appuntamento la cui scadenza era già stata spostata al 31 marzo 2020.
Proviamo a fare chiarezza sugli appuntamenti con il fisco di aprile 2020.
Scadenze fiscali aprile 2020: il calendario del mese tra sospensioni e nuovi ingressi
Il calendario delle scadenze fiscali di aprile 2020 si presenta profondamente cambiato dalle sospensioni del decreto Cura Italia e da quelle della nuova misura del 6 aprile 2020, il Decreto Liquidità.
Le misure di contrasto alle conseguenze economiche del coronavirus creano non pochi sconvolgimenti al calendario che, per dirsi definitivo, avrebbe bisogno della pubblicazione del testo ufficiale dell’ultima misura a sostegno delle imprese e di alcuni chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
La tabella di sintesi riporta il calendario provvisorio del mese di aprile 2020.
DATA | ADEMPIMENTO |
---|---|
giovedì 16 aprile 2020 | adempimenti periodici |
giovedì 16 aprile 2020 | Tobin tax |
giovedì 16 aprile 2020 | versamenti scaduti lo scorso 20 marzo 2020 |
lunedì 20 aprile 2020 | imposta di bollo fatture elettroniche |
giovedì 30 aprile 2020 | versamento canone RAI |
giovedì 30 aprile 2020 | invio della Certificazione Unica |
Scadenze fiscali aprile 2020: le sospensioni del decreto Cura Italia e del decreto Liquidità e i nuovi adempimenti
Il mese di aprile 2020 si presenta meno denso di adempimenti rispetto al calendario ordinario perché molte scadenze fiscali sono state rinviate dal decreto Cura Italia e dall’ultima manovra economica del Governo, il decreto Liquidità.
La misura di marzo prevede una sospensione a tre corsie:
- per tutti i contribuenti ogni adempimento tributario diverso dai versamenti e dalle ritenute Irpef è sospeso fino al 31 maggio 2020;
- le imprese dei settori più colpiti dal coronavirus, individuate dalla risoluzione numero 12 del 18 marzo 2020 dell’Agenzia delle Entrate, possono beneficiare della sospensione dei versamenti delle ritenute e dei contributi fino al 30 aprile. La proroga porta le scadenze al 31 maggio, termine entro il quale pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 5 rate mensili dello stesso importo;
- per i soggetti con volume d’affari inferiore a 2 milioni di euro vengono prorogate le scadenze del mese di marzo. I versamenti di ritenute, IVA e contributi dovranno essere effettuati entro il mese di maggio.
Il primo punto dell’elenco riguarda scadenze del mese di aprile:
- l’invio della dichiarazione IVA, originariamente previsto per il 30 aprile;
- la trasmissione degli elenchi Intrastat, di solito fissato al 25 del mese per i soggetti con obbligo mensile;
- l’esterometro, adempimento che è previsto per la fine del mese.
Le scadenze passano tutte da aprile al 30 giugno.
Il decreto Liquidità, invece, sposta sempre all data di fine giugno altri appuntamenti con il fisco, individuando come destinatarie particolari categorie di contribuenti.
Sono tre gli impegni con il fisco che vengono rinviati:
- ritenute alla fonte previste dagli articoli 23, 24, del decreto del Presidente della Repubblica numero 660 del 29 settembre 1973 e trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, operate dai sostituti d’imposta;
- versamenti IVA;
- versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria.
Tre sono anche le categorie di contribuenti per le quali è previsto un allungamento dei tempi di adempimento:
- i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato che hanno subito un calo del fatturato:
- * del 33% nei mesi di marzo e aprile rispetto allo scorso anno con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro;
- *del 50% con ricavi o compensi superiori a 50 milioni di euro;
- soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato e che hanno intrapreso l’attività dal 1° aprile 2019.
La soglia dei 50 milioni di euro non è un vincolo per i residenti delle 5 province più colpite dal coronavirus: Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza.
I contribuenti in questo caso possono beneficiare della sospensione del versamento IVA se se il loro fatturato è calato almeno del 33%, a prescindere dalla soglia individuata per le altre categorie.
Occorre precisare che il decreto Liquidità si aggiunge e non si sostituisce alla precedente manovra economica.
Nello specifico viene inoltre estesa la sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista anche alle scadenze di aprile e maggio.
Scadenze fiscali aprile 2020: la panoramica del mese di Aprile
Nonostante gli stravolgimenti del calendario delle scadenze di aprile 2020, alcuni appuntamenti con il fisco rimangono invariati.
Al calendario di aprile si aggiungono due nuove scadenze, per effetto del decreto Liquidità:
- quella dei versamenti scaduti lo scorso 20 marzo per i quali il nuovo termine è stato fissato al 16 aprile;
- quella dell’invio dei dati della Certificazione Unica, il cui precedente appuntamento con il fisco era stato già rinviato allo scorso 31 marzo e che adesso è spostato al 30 aprile 2020.
Nel suo complesso il mese si presenta meno denso rispetto ad altri mesi e con gran parte degli adempimenti concentrati nella seconda metà.
Tra gli appuntamenti con il fisco che rimangono al momento invariati ci sono i seguenti:
- parte degli adempimenti periodici;
- Tobin tax;
- imposta di bollo su fatture elettroniche;
- versamento canone RAI.
Il 16 aprile 2020 rimane al momento un appuntamento fisso del mese con gli adempimenti periodici dei titolari di partita IVA, per le categorie di contribuenti che non rientrano nella proroga appena descritta.
I soggetti devono provvedere al versamento delle ritenute Irpef e degli adempimenti INPS.
I sostituti d’imposta devono versare le ritenute alla fonte e dei contributi INPS relativi al mese di marzo.
Il versamento Irpef riguarda le ritenute alla fonte operate su:
- redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese precedente;
- addizionali comunali e regionali;
- redditi di lavoro autonomo corrisposti nel mese precedente;
- provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione e di rappresentanza corrisposte nel mese precedente.
I contribuenti devono anche versare i contributi INPS dovuti dal datore di lavoro e relativi alle retribuzioni erogate nel mese di marzo 2020.
Per i soggetti con liquidazione IVA mensile deve essere versate l’imposta dovuta per il mese precedente.
Nel mese di aprile scade anche il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche del primo trimestre, tuttavia l’appuntamento con il fisco subisce variazioni per effetto del decreto Liquidità, il cui testo deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Uffciale.
Nello specifico, viene previsto che:
- se l’imposta dovuta per le fatture elettroniche emesse nel primo trimestre solare dell’anno è di importo inferiore a 250 euro (ma l’importo complessivo dell’imposta dovuta per il primo e secondo trimestre è superiore a 250 euro), il versamento può essere effettuato nei termini previsti per il versamento dell’imposta relativa alle fatture emesse nel secondo trimestre dell’anno;
- se invece, considerando anche l’imposta dovuta per le fatture emesse nel secondo trimestre dell’anno, l’importo complessivo da versare resta inferiore a 250 euro, il versamento dell’imposta relativa al primo e secondo trimestre dell’anno può essere effettuato nei termini previsti per il versamento dell’imposta dovuta in relazione alle fatture elettroniche emesse nel terzo trimestre dell’anno.
Alla fine del mese scadono i termini per il versamento della seconda rata del canone RAI da parte dei contribuenti obbligati a pagare con modello F24.
I soggetti interessati sono coloro per i quali non è possibile l’addebito del canone Tv sulle fatture emesse dalle imprese elettriche.