Regime forfettario: partiranno a breve i controlli sulle false partite Iva da parte dell’Agenzia delle Entrate per evitare che accedano al regime agevolato soggetti privi dei requisiti.
Verranno controllati sia le 411 mila partite Iva (tra nuove aperture e quelle confluite da vecchi regimi) entrate quest’anno nel regime forfettario, sia chi era già nel regime. Lo scopo è quello di stanare gli abusi.
I controlli del Fisco saranno svolti su due fronti:
- tramite gli accessi diretti per verificare se i titolari di partita Iva sono effettivamente in possesso dei requisiti per sfruttare i vantaggi del regime agevolato, ossia verifiche presso gli esercizi commerciali, le botteghe artigiane, gli studi professionali in cui svolgono l’attività;
- tramite l’analisi del rischio effettuata grazie alle informazioni dell’Agenzia delle Entrate che potrà individuare i contribuenti con elevati profili di rischio: nei loro confronti sarà effettuata la verifica dei requisiti di legge.
Controlli sul regime forfettario, i buchi della flat tax
Questo è quanto appreso dal Question Time del 3 luglio 2019, durante il quale due deputate del PD, Fregolent e Serracchiani, hanno segnalato una serie di “buchi” normativi nella flat tax, che sembrerebbe incentivare la trasformazione delle società in ditte individuali in modo da beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dal regime, ma anche poter cedere “parte dei propri ricavi o compensi a un altro contribuente al fine di pagare entrambi il 15% di imposte”.
Tramite gli accessi diretti e l’analisi del rischio, il Fisco dovrebbe essere in grado di scovare i contribuenti che hanno “imbrogliato” per entrare (o restare) all’interno della flat tax.
Quindi, nel caso in cui l’esercizio individuale dell’impresa o della professione dovesse risultare fittizio, tale comportamento sarà perseguito e sanzionato.
Inoltre, ci sarà anche la Superanagrafe condivisa con la Guardia di Finanza con cui andare a caccia di abusi del nuovo regime forfettario. Con questi strumenti si confronteranno le entrate e le uscite sui conti correnti con quanto fatturato (informazione resa disponibile dall’e-fattura) e dichiarato.
Si dovrebbe rafforzare lo scambio di informazioni tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, così da far emergere gli evasori seriali e i casi di frode più gravi. Si spera, quindi, che gli evasori fiscali abbiano davvero i giorni contati.