Fondo perduto commercio al dettaglio: è il Decreto Sostegni ter a stabilire i requisiti da possedere e le istruzioni da seguire per beneficiare dell’agevolazione.
La misura prevede dei contributi a fondo perduto a favore delle attività di commercio al dettaglio maggiormente colpite durante il Covid-19, che rispettano determinati requisiti legati alla riduzione di fatturato causata dalle restrizioni imposte.
L’iniziativa è finanziata dal Fondo per il rilancio delle attività economiche, con una dotazione complessiva di 200 milioni di euro per il 2022.
L’importo riconosciuto ai destinatari della misura è determinato in base alla differenza tra i ricavi conseguiti nel 2021 e i ricavi percepiti nel 2019.
C’è tempo fino alla scadenza del 24 maggio per inviare la domanda di accesso agli incentivi.
Fondo perduto commercio al dettaglio: chi può richiederlo?
Buone notizie per il mondo del commercio al dettaglio: il MISE ha reso operativo il Fondo per il rilancio delle attività economiche, con una dotazione finanziaria complessiva di 200 milioni di euro.
La misura prevede degli aiuti, attraverso dei contributi a fondo perduto, finalizzati a contenere gli effetti negativi derivanti dall’emergenza Covid-19.
I beneficiari dell’agevolazione sono le imprese che svolgono in via prevalente attività di commercio al dettaglio, identificate dagli specifici codici ATECO.
Possono accedere al contributo tutte le attività economiche di commercio al dettaglio che:
- presentano un ammontare di ricavi, riferito al 2019, non superiore a 2 milioni di euro;
- hanno subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30 per cento rispetto al 2019.
Inoltre, per accedere agli aiuti, le suddette imprese, alla data di presentazione della domanda, devono possedere i seguenti requisiti:
- avere sede legale od operativa nel territorio dello Stato e risultare regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel Registro delle imprese;
- non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato;
- non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Il contributo a fondo perduto assegnato ai destinatari sarà calcolato in base alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019. Al risultato ottenuto sarà applicata una percentuale che varia in base all’utile dell’impresa.
Percentuale | Ricavi 2019 |
---|---|
60 per cento | fino a euro 400.000 |
50 per cento | da 400.000 a 1.000.000 |
40 per cento | da 1.000.000 a 2.000.000 |
Fondo perduto commercio al dettaglio: come presentare la domanda entro la scadenza
Per beneficiare dei contributi a fondo perduto destinati alle imprese che svolgono in via prevalente attività di commercio al dettaglio, gli interessati dovranno presentare apposita domanda di accesso alle agevolazioni.
Il decreto direttoriale del 24 marzo 2022 stabilisce le istruzioni da seguire e i termini di presentazione delle richieste.
L’istanza deve essere trasmessa esclusivamente tramite la procedura telematica accessibile attraverso il portale di Invitalia entro la scadenza fissata al 24 maggio.
L’accesso alla procedura informatica può essere effettuato solo dal rappresentante legale dell’impresa, il quale può presentare una sola richiesta.
I soggetti richiedenti dovranno essere in possesso della Carta Nazionale dei Servizi, necessaria per l’identificazione, e di una pec attiva.
Il rappresentante legale dovrà procedere alla compilazione del modello di istanza in cui, oltre al possesso dei requisiti di accesso all’agevolazione, dovrà dichiarare:
- il rispetto del limite massimo di aiuti consentito;
- l’ammontare dei ricavi riferiti ai periodi d’imposta 2019 e 2021;
- l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi ai periodi d’imposta 2019 e 2021;
- l’importo del contributo richiesto ai sensi del Decreto direttoriale 24 marzo 2022;
- l’IBAN relativo al conto corrente, intestato al soggetto richiedente, su cui si chiede l’accreditamento dell’agevolazione.
Tutte le istanze saranno valutate allo stesso modo, indipendentemente dalla data di presentazione delle domande.