Coronavirus, sono diversi rinvii delle scadenze fiscali contenuti del decreto economico pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2020.
I termini variano in base alla categoria del contribuente.
Una proroga che interessa tutti è quella della giornata odierna: l’articolo 60, il primo del Titolo IV che ha come oggetto le misure fiscali a sostegno della liquidità delle famiglie e delle imprese, rimanda le scadenze del 16 marzo al 20 marzo 2020.
Lo spostamento ha come oggetto i versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria.
Oggi è dunque l’ultimo giorno per adempiere.
Coronavirus, le scadenze fiscali del 16 marzo con proroga al 20 marzo 2020
Il testo del decreto anti coronavirus che contiene le prime misure economiche per rispondere all’emergenza Covid-19 contiene diversi provvedimenti a favore di famiglie, imprese e lavoratori.
Tra questi c’è la proroga di alcune scadenze per venire incontro ai contribuenti in difficoltà.
Nello specifico è l’articolo 60, il primo del Titolo IV che contiene le misure fiscali a sostegno della liquidità delle famiglie e delle imprese, a prevedere il rinvio delle scadenze del 16 marzo al 20 marzo 2020, ovvero oggi.
Nell’articolo è prevista quella che tecnicamente è detta una “rimessione in termini” per i versamenti.
Sono interessati:
“I versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria, in scadenza il 16 marzo 2020 sono prorogati al 20 marzo 2020.”
Tra i versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni sono ricompresi i seguenti:
- contributi previdenziali;
- contributi assistenziali;
- premi per l’assicurazione obbligatoria.
I contribuenti interessati hanno quindi tempo fino ad oggi, venerdì 20 marzo 2020, per provvedere alle scadenze fiscali.
Nello specifico vengono rinviati i seguenti termini:
- gli adempimenti periodici;
- il versamento saldo IVA;
- la Tobin tax;
- la vidimazione libri sociali
Per quanto riguarda l’IVA resta fermo quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 62 del decreto Cura Italia:
“Per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, sono sospesi i versamenti da autoliquidazione che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020”.
Tali versamenti dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020.
Coronavirus, proroga scadenze fiscali e sospensione degli adempimenti: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
La proroga delle scadenze fiscali prevista nel decreto Cura Italia non è l’unico rinvio di termini.
Sono previsti spostamenti di date anche per diversi adempimenti e per i versamenti di alcune specifiche attività.
In merito l’Agenzia delle Entrate fornisce i primi chiarimenti con la risoluzione numero 12 del 18 marzo 2020.
Nel documento di prassi vengono riepilogate le categorie di contribuenti coinvolti dalle sospensioni e i relativi termini che i soggetti devono rispettare.
Diversi adempimenti del mese di marzo e di quello di aprile sono stati rinviati al 30 giugno 2020.
Altre misure saranno inoltre contenute nel prossimo decreto economico del mese di aprile, in quanto quello di marzo è solo la prima manovra economica per fare fronte alle conseguenze negative del coronavirus.