Coronavirus, il decreto economico approvato il 16 marzo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo 2020 prevede la proroga a giugno 2020 di molte scadenze fiscali.
Il nuovo testo del “Cura Italia” dispone una sospensione che interessa, a vario titolo, l’intero territorio nazionale e riguarda numerosi adempimenti.
Sono oggetto di sospensione tutti quegli adempimenti tributari diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020.
Vengono rinviati, tra gli altri appuntamenti con il fisco, quelli della lista seguente:
- elenchi Intrastat;
- esterometro;
- dichiarazione IVA.
La trasmissione dei dati della Certificazione Unica non è compresa nella misura per mantenere il calendario previsto per i tempi per l’accesso alla precompilata e l’ottenimento dei conguagli.
Coronavirus, scadenze fiscali, decreto economico “Cura Italia”: per quali scadenze è previsto il rinvio al 30 giugno 2020?
Il decreto economico, o DL “Cura Italia” riscrive il calendario delle scadenze fiscali in risposta alle conseguenze negative del coronavirus.
La sospensione riguarda gli adempimenti tributari del periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020 ed è prevista dall’articolo 62 del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo 2020.
Nell’articolo, al comma 6, è previsto il rinvio al 30 giugno 2020 della scadenza di “gli adempimenti tributari diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020.”
I termini interessati nei prossimi mesi sono:
- elenchi Intrastat;
- esterometro;
- dichiarazione IVA.
I versamenti, invece, seguono tre corsie diverse:
- la sospensione per i settori più colpiti dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, insieme al versamento IVA di marzo;
- la sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi per contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro (versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo);
- il differimento scadenze per gli operatori economici ai quali non si applica la sospensione, il termine per i versamenti dovuti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria, dal 16 marzo viene posticipato al 20 marzo.
Tuttavia per i contribuenti che hanno già effettuato i versamenti non hanno diritto alla restituzione delle somme.
Coronavirus, decreto economico “Cura Italia”: le principali scadenze prorogate di marzo e aprile
Tra le scadenze prorogate ce ne sono diverse che sono relative mese di marzo 2020 ed a quello di aprile.
Le più importanti sono le seguenti:
- trasmissione degli elenchi Intrastat;
- esterometro;
- dichiarazione IVA.
Devono provvedere all’invio degli elenchi intrastat i contribuenti con obbligo originario previsto per il 25 marzo 2020.
I soggetti passivi IVA con obbligo mensile dovranno inviare le informazioni delle operazioni intracomunitarie del periodo compreso tra marzo e maggio 2020.
I contribuenti con obbligo trimestrale, invece, devono trasmettere gli elenchi che ordinariamente dovrebbero essere inviati ad aprile.
La scadenza della trasmissione degli elenchi intrastat è rinviata al 30 giugno 2020.
Un altro rinvio riguarda l’esterometro con scadenza prevista per il 30 aprile.
L’appuntamento trimestrale con il fisco, il cui calendario era già stato riscritto con il Decreto fiscale 2020, verrebbe ulteriormente spostato in avanti.
I dati relativi alle fatture transfrontaliere dei primi tre mesi dell’anno potranno essere, a loro volta, inviati entro il 30 giugno.
Nella stessa data del 30 aprile era previsto anche il termine per la dichiarazione IVA.
Tutti i titolari di partita IVA che esercitano attività d’impresa, attività artistiche o professionali avranno più tempo a disposizione: anche tali contribuenti potranno adempiere entro il 30 giugno 2020.
Coronavirus, il decreto economico “Cura Italia” e la scadenza dell’invio dei dati della Certificazione Unica
Il decreto per far fronte alle conseguenze economiche del coronavirus non comprende l’invio dei dati della Certificazione Unica tra le scadenze con proroga al 30 giugno 2020.
La trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate resta invariata.
Nel testo dell’articolo 62 è scritto che:
“Resta ferma la disposizione di cui all’articolo 1 del decreto-legge 2 marzo 2020, n.9, recante disposizioni riguardanti i termini relativi alla dichiarazione dei redditi precompilata 2020.”
Il riferimento normativo al precedente decreto anticipava gli effetti Del Decreto fiscale 2020 sul calendario del modello 730.
La scadenza del 31 di marzo resta dunque ferma anche per evitare le complicazioni di un un rinvio così lungo.
Il 5 maggio 2020, infatti, è in programma la predisposizione del modello 730 precompilato che permette di procedere ai conguagli.