Il Dipartimento per lo Sport ha previsto un bonus maternità per le atlete non professioniste.
Le sportive che possono richiedere l’agevolazione sono quelle che hanno partecipato a un campionato nazionale o un olimpiade negli ultimi cinque anni.
L’indennità consiste in un contributo mensile pari a 1.000 euro per un massimo di 12 mensilità.
L’importo spetta a partire dalla fine del primo mese di gravidanza, mentre la scadenza è fissata al momento della ripresa dell’attività agonistica.
La domanda deve essere inviata tramite posta elettronica certificata (PEC), all’indirizzo ufficiosport@pec.governo.it.
Le richieste sono soddisfatte secondo l’ordine temporale di ricevimento fino a esaurimento delle risorse.
Bonus maternità sportive: le destinatarie del beneficio
Il Dipartimento per lo Sport ha promosso anche quest’anno il sostegno alla maternità per le atlete, attraverso l’erogazione di un supporto economico previsto dal Fondo unico.
L’obiettivo è quello di assicurare il principio delle pari opportunità nel settore dello sport e permettere alle donne di conciliare l’attività sportiva con il ruolo di madre.
Possono accedere al contributo tutte le atlete non professioniste che hanno interrotto la propria attività agonistica e sono in possesso dei seguenti requisiti:
- svolgimento, nell’attuale o nella precedente stagione sportiva, in via esclusiva o prevalente di un’attività sportiva agonistica riconosciuta dal CONI o dal CIP;
- assenza di redditi superiori a 15.000 euro annui, derivanti da altre attività;
- non appartenenza a gruppi militari o altri gruppi che garantiscano una forma di tutela previdenziale per la maternità;
- assenza di attività lavorativa che garantisca tutele in caso di maternità;
- possesso della cittadinanza italiana o di altro paese membro dell’Unione europea oppure, per le atlete cittadine di un paese terzo, possesso di permesso di soggiorno in corso di validità e con scadenza di almeno sei mesi successiva a quella della richiesta.
Inoltre, al momento della domanda, tra le altre prerogative richieste, le atlete devono alternativamente:
- aver partecipato negli ultimi cinque anni a una olimpiade o a un campionato o coppa del mondo oppure a un campionato o coppa europei riconosciuti dalla Federazione di appartenenza;
- aver fatto parte, almeno una volta negli ultimi cinque anni, di una selezione nazionale della Federazione di appartenenza in occasione di gare ufficiali;
- aver preso parte, per almeno due stagioni sportive, a un campionato nazionale federale.
L’indennità consiste in un contributo mensile di 1.000 euro per un massimo di 12 mesi, erogato a partire dall’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui viene effettuata la richiesta.
Il beneficio viene percepito anche nell’ipotesi di interruzione di gravidanza: in tal caso il diritto esiste fino alla ripresa dell’attività agonistica e comunque per non più di tre mesi.
L’agevolazione rientra nelle risorse stanziate dal Fondo, come indicato nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nello stesso ambito c’è anche il bando per gli ausili sportivi per le persone con disabilità.
Bonus maternità sportive, la scadenza alla ripresa delle attività: come fare domanda
Come fare domanda per il bonus maternità dedicato alle atlete non professioniste?
La richiesta di contributo deve essere presentata tramite il modulo messo a disposizione dal Dipartimento dello Sport, sulla pagina dedicata alla misura.
Tale modulo deve essere inviato all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC): ufficiosport@pec.governo.it.
- Dipartimento per lo Sport - Modulo
- Richiesta di assegnazione del contributo di maternità per le atlete non professioniste
Alla domanda è necessario allegare:
- una copia di un documento d’identità in corso di validità;
- una copia del permesso di soggiorno (in caso di atlete cittadine di un Paese non membro dell’UE);
- un documento che provi il tesseramento presso una società o associazione sportiva affiliata a una federazione sportiva nazionale o a una disciplina riconosciuta dal CONI;
- una dichiarazione, proveniente dalla federazione sportiva nazionale, in cui si prova che l’atleta richiedente è in possesso dei requisiti sopra citati;
- la documentazione medica che indichi la data dalla quale decorre lo stato di gravidanza;
- una dichiarazione proveniente dalla società sportiva di appartenenza dalla quale risulti la cessazione dell’attività agonistica nella data specificata.
La scadenza del contributo è fissata al momento della ripresa dell’attività sportiva.
Le richieste sono soddisfatte secondo l’ordine temporale di ricevimento, fino a esaurimento delle risorse.