È fissata in calendario il 30 novembre 2023 la scadenza della seconda o unica rata dell’acconto IRPEF.
L’adempimento chiama alla cassa i lavoratori dipendenti, i pensionati e i titolari di partita IVA con ricavi superiori a 170.000 euro.
Sono escluse le partite IVA con ricavi inferiori che, con le novità introdotte dal DL n. 145/2023, beneficiano del rinvio al 16 gennaio 2024.
Le somme dovute devono essere versate tramite modello F24 nel caso delle partite IVA, mentre per i lavoratori dipendenti e i pensionati l’imposta viene trattenuta in busta paga e dall’importo della pensione.
Acconto IRPEF: chi è interessato dalla scadenza del 30 novembre
Si avvicina la scadenza dell’acconto IRPEF, fissato in calendario il 30 novembre 2023.
La seconda o unica rata delle imposte sui redditi è dovuta se l’imposta dichiarata, relativa all’anno precedente, è superiore a 51,65 euro, al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze.
I soggetti interessati dalla scadenza sono:
- i lavoratori dipendenti;
- i pensionati;
- le persone fisiche titolari di partita IVA che, nella dichiarazione dei redditi 2023, dichiarino ricavi superiori a 170.000 euro;
- i soggetti diversi dalle persone fisiche (ad esempio, le società di capitali e gli enti non commerciali).
Sono esclusi, invece, le persone fisiche titolari di partita IVA che nel 2022 hanno dichiarato ricavi inferiori a 170.000 euro. A stabilirlo è l’articolo 4 del decreto legge n. 145/2023, che fissa il rinvio del versamento al 16 gennaio 2024.
L’acconto è pari al 100 per cento dell’imposta dichiarata nell’anno e si versa in una o due rate, a seconda dell’importo:
- unico versamento se l’acconto è inferiore a 257,52 euro, entro il 30 novembre;
- due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro: la prima pari al 40 per cento, entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda pari al 60 per cento, entro il 30 novembre.
A differenza del primo, il secondo acconto non può essere rateizzato ed è necessario versare la somma integrale dovuta entro la fine di novembre.
Acconto IRPEF: istruzioni sul versamento della seconda o unica rata
Il versamento della seconda rata dell’acconto IRPEF, in scadenza il 30 novembre 2023, può essere effettuato:
- con modello F24 per le partite IVA;
- con la trattenuta in busta paga e pensione per i lavoratori dipendenti e pensionati.
Nel modello F24, il codice tributo è 4034, “IRPEF acconto seconda rata o acconto in unica soluzione”, e va inserito nella sezione “Erario”.
Le colonne da compilare sono:
- la prima, con il codice tributo;
- la terza, con l’anno di riferimento (indicando il periodo d’imposta);
- la quarta, con importo a debito versati (indicando l’importo dovuto per la seconda rata o l’unica soluzione di acconto IRPEF).
I contribuenti possono utilizzare anche i servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, come il modello F24 web e F24 online, oppure possono avvalersi di un intermediario abilitato.
In alternativa, è possibile usufruire dei servizi di internet banking offerti dalle banche, dalle Poste italiane o dagli agenti della Riscossione.