Scadenza Imu e Tasi 2018: è possibile versare la seconda rata entro il 17 dicembre. Pagamento tramite bollettino postale o modello F24.
L’imposta municipale propria, l’Imu, è una tassa che riguarda il possesso e si applica ai fabbricati, escluse le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9, alle aree fabbricabili e ai terreni agricoli. Sono tenuti a versarla proprietari o titolari di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), concessionari, nel caso di concessione di aree demaniali, e locatari in caso di leasing.
La Tasi, invece, è un tributo per i servizi indivisibili, quelli di cui beneficia la collettività come la manutenzione del verde pubblico e delle strade comunali, l’arredo urbano, l’illuminazione pubblica e l’attività svolta dalla polizia locale. Sono tenuti a pagare la Tasi tutti coloro che possiedono un’abitazione, mentre in caso d’affitto il pagamento è suddiviso tra inquilino e proprietario.
Bisogna precisare, però, che Imu e Tasi non vanno pagate per la prima casa, ad eccezione degli immobili di lusso.
Scadenza IMU e TASI 2018: seconda rata entro il 17 dicembre
Imu e Tasi, insieme alla Tari, costituiscono l’Imposta Unica Comunale. Per entrambe il pagamento è diviso in due rate:
- la prima deve essere corrisposta entro il 16 giugno sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente (quest’anno il termine è slittato al 18 perché cadeva di sabato);
- la seconda deve essere versata entro il 16 dicembre (che quest’anno slitta a lunedì 17 dicembre). Si tratta del saldo con eventuale conguaglio sulla prima rata sulla base degli atti pubblicati sul sito www.finanze.gov.it alla data del 28 ottobre di ciascun anno d’imposta.
C’è anche la possibilità di pagare in un’unica soluzione entro il 16 giugno dell’anno di riferimento.
Scadenza Imu e Tasi 2018: come pagare la rata del 17 dicembre
Per procedere al versamento del saldo Imu e Tasi 2018 si può utilizzare sia il bollettino postale che l’amministrazione comunale invia direttamente al contribuente che il modello F24.
I contribuenti che non sono titolari di partita Iva potranno decidere di pagare in contanti con il modello F24 anche per importi superiori a 1.000 euro, ma rispettando sempre la soglia dei 2.999,00 euro secondo quanto stabilito dal Decreto Legge 193/2016.
Per gli importi pari o superiori a 2.999,00 euro, i contribuenti dovranno procedere al versamento del saldo dell’Imu e della Tasi 2018 utilizzando sistemi di pagamento tracciabili.
Nella compilazione dell’F24 è necessario indicare specifici codici tributo, che riportiamo nelle tabelle di seguito.
Codice tributo Imu | Descrizione |
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3912 | IMU-IMPOSTA MUNIC.PROPRIA SU ABITAZ.PRINC.E REL.PERTINEN.A.13,C.7DL201/11-COMUNE |
3913 | IMU-IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA PER FABBRICATI RURALI AD USO STRUMENTALE-COMUNE |
3914 | IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA PER I TERRENI - COMUNE |
3915 | IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA PER I TERRENI - STATO |
3916 | IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA PER LE AREE FABBRICABILI - COMUNE |
3917 | IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA PER LE AREE FABBRICABILI - STATO |
3918 | IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA PER GLI ALTRI FABBRICATI - COMUNE |
3919 | IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA PER GLI ALTRI FABBRICATI - STATO |
Codice Tributo Tadi | Descrizione |
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3958 | TASI-TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI SU ABITAZIONE PRINCIPALE E RELATIVE PERTINENZE ART.1.C.639-L.N.147/2013 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI |
3959 | TASI- TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI PER FABBRICATI RURALI AD USO STRUMENTALE-ART.1.C.639-L.N.147/2013 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI |
3960 | TASI- TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI PER LE AREE FABBRICABILI ART.1.C.639-L.N.147/2013 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI |
3961 | TASI- TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI PER ALTRI FABBRICATI ART.1.C.639-L.N.147/2013 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI |
Imu e Tasi 2019, possibile aumento delle aliquote
La seconda rata del 2018 potrebbe essere l’ultima con aliquote bloccate. Se infatti la legge n. 208 del 2015 ha sospeso la possibilità di aumentare Imu e Tasi rispetto alle aliquote applicabili per il 2016 e per il 2017, al fine di contenere il livello complessivo della pressione tributaria, in coerenza con gli equilibri generali di finanza pubblica, come si legge nel testo, per il 2018 le cose potrebbero cambiare.
La preoccupazione nasce dal fatto che nella Legge di Bilancio 2018 non si fa riferimento a una proroga di quanto è stato stabilito dalla legge 208/2015. Di sblocco delle aliquote, infatti, ne ha parlato anche il Vice Ministro dell’Economia, Laura Castelli, durante la XXXV Assemblea dell’ANCI, associazione nazionale comuni italiani.
Si è detta fiduciosa del fatto che i sindaci sapranno gestirlo al meglio senza gravare troppo sulla pressione fiscale dei cittadini. Ma, per loro, resta il fatto che Imu e Tasi 2019 potrebbero subire un aumento.