Imu, Tasi e Tari sono le tre principali imposte sulla casa e le scadenze sono suddivise nel corso dell’anno.
Sono due le date da ricordare e nello specifico, in relazione ad Imu e Tasi, il versamento delle due imposte si effettuano secondo il meccanismo del saldo e dell’acconto.
Diverso è invece il discorso in merito alle scadenze della Tari, in quanto è il Comune ha disciplinare quando pagare quella che è anche conosciuta come la tassa sui rifiuti.
Per il 2018 i contribuenti dovrebbero aver lasciato alle spalle almeno la prima delle scadenze dell’anno: l’acconto Imu e Tasi è scaduto lo scorso 18 giugno. Resta però l’appuntamento con il versamento del saldo previsto il 17 dicembre 2018.
Scadenza Imu Tasi e Tari 2018
Partiamo da Imu e Tasi: le scadenze per il versamento delle due imposte che, insieme alla Tari, formano la IUC, sono fissate rispettivamente al 16 giugno e al 16 dicembre di ciascun anno.
Le scadenze Imu e Tasi 2018 sono state leggermente modificate: il pagamento dell’acconto doveva essere effettuato il 18 giugno mentre per il versamento del saldo bisognerà ricordare la data del 17 dicembre.
Il lieve differimento della scadenza ordinaria è dovuto dall’incidenza dei giorni festivi che prorogano di fatto l’adempimento al primo giorno lavorativo immediatamente utile (il 16 giugno era sabato e il 16 dicembre sarà domenica).
Per chi dovesse chiedersi, invece, quando si paga la Tari nel 2018, ribadiamo che è necessario far affidamento al sito del proprio Comune. La disciplina del versamento della tassa sui rifiuti può variare su base locale ma, solitamente, è possibile pagare in almeno tre rate ad aprile, luglio e dicembre.
Chi paga Imu, Tasi e Tari
Dopo aver visto quando si pagano le tre imposte che formano la IUC (Imposta Unica Comunale), cerchiamo di seguito di vedere quali sono i contribuenti tenuti al versamento.
Per quanto riguarda Imu e Tasi anche nel 2018 è confermato l’esonero per la prima casa, intesa come l’abitazione principale in cui il soggetto ha stabilito la propria residenza e dimora abituale.
L’esenzione non si applica, tuttavia, per le case di lusso che appartengono alle categorie catastali A\1, A\8, A\9. Sono inoltre previste diverse tipologie di esonero e riduzioni, come quelle per gli anziani o i disabili ricoverati o per i pensionati residenti all’estero iscritti all’AIRE.
Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la Tari: non esiste un esonero per la prima casa e quasi tutti i contribuenti sono obbligati a versare il tributo necessario per finanziare il servizio comunale di raccolta rifiuti.
Uno dei pochi casi in cui non si paga la Tari è il possesso di aree inutilizzabili o disabitate, in quanto non producono rifiuti. In tutti gli altri casi, ovvero per immobili atti a produrre rifiuti, il versamento della tassa è obbligatorio da chiunque li detenga o possieda, a prescindere se ne sia o meno proprietario.