Diritto camerale Napoli 2019: sono tenuti a versarlo nelle casse della camera di commercio di riferimento tutti i soggetti iscritti o annotati nel Registro Imprese. La scadenza è fissata per il 30 settembre 2019. Versamento tramite modello F24 o servizi online PagoPA.
La misura del diritto annuale è stabilita, ogni anno, dal Ministero dello Sviluppo Economico con un apposito decreto. Napoli, insieme a Roma e Milano, rientra tra le città autorizzate ad applicare la maggiorazione del 20%. Da territorio a territorio, infatti, può esserci qualche variazione.
Le aziende napoletane, per il calcolo delle somme dovute, devono seguire le istruzioni fornite dalla CCIA del capoluogo campano.
Diritto camerale Napoli 2019: scadenza 30 settembre
Come si legge sul sito della Camera di Commercio di Napoli, entro la scadenza del 30 settembre 2019 tutti i soggetti iscritti o annotati nel Registro delle imprese sono tenuti a versare il tributo nelle modalità che seguono:
- le imprese individuali, le società semplici, le società tra avvocati (D.Lgs. 96/2001), i soggetti iscritti solo al R.E.A., le unità locali e sedi secondarie di imprese estere in misura fissa;
- tutti gli altri soggetti in base al fatturato dell’anno precedente.
Nel calcolo delle somme dovute è necessario considerare anche eventuali altre sedi secondarie e/o unità locali, in cui viene svolta l’attività:
- se sono nella stessa provincia della sede, si sommano all’importo dovuto per la sede principale;
- se, invece, si trovano in province diverse da quella della sede principale, l’impresa dovrà versare il diritto corrispondente a ciascuna delle camere di commercio competenti per territorio.
Per le imprese che si iscrivono o aprono unità locali nel corso dell’anno, il versamento è contestuale alla iscrizione.
Come di consueto, la Camera di Commercio di Napoli ha inviato agli iscritti una comunicazione con i dettagli e le istruzioni da seguire in vista della scadenza per il versamento, prevista per il 30 settembre 2019.
Ma mette in guardia sulle comunicazioni ingannevoli:
“La Camera di Commercio da oltre quindici anni non invia più bollettini di conto corrente postale per il pagamento del diritto annuale.
Si invita a diffidare di ogni richiesta di pagamento relativa all’iscrizione in presunti annuari, registri e repertori che nulla hanno a che fare con il pagamento del diritto annuale né con l’iscrizione in registri tenuti dalla Camera di Commercio”.
Diritto camerale Napoli 2019: il foglio di calcolo da utilizzare e le istruzioni CCIA
Tutte i soggetti che non rientrano tra quelle che versano il diritto camerale 2019 in misura fissa (ovvero le imprese individuali, le società semplici, le società tra avvocati i soggetti iscritti solo al R.E.A., le unità locali e sedi secondarie di imprese estere in misura fissa) devono utilizzare il foglio di calcolo messo a punto dalla CCIA di Napoli per determinare l’importo dovuto.
- Camera di Commercio di Napoli - Foglio di calcolo del diritto annuale 2019
- Scarica il foglio di calcolo per determinare l’importo da versare per il diritto camerale Napoli 2019.
Per stabilire la cifra esatta da versare è necessario arrotondare il valore che risulta secondo le istruzioni fornite dal Ministero dello Sviluppo Economico: bisogna procedere prima con un arrotondamento alla seconda cifra decimale e poi all’unità di euro, per eccesso, se la frazione decimale è uguale o superiore a 50 centesimi, e per difetto, negli altri casi.
In alternativa è possibile collegarsi al portale dirittoannuale.camcom.it e utilizzare lo strumento di calcolo automatico del tributo dovuto.
Come evidenziato, Napoli rientra tra le città che applicano una maggiorazione del 20% sugli importi stabiliti dalla circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 21 dicembre 2018.
Diritto camerale Napoli 2019: le istruzioni CCIA per il versamento
Una volta individuata la somma da pagare, in misura fissa o in base al fatturato, si è pronti per procedere al versamento del diritto camerale di Napoli 2019. Due sono le modalità per procedere:
- tramite servizi online PagoPA;
- utilizzando il modello F24.
In questo ultimo caso è necessario dedicare particolare attenzione alle seguenti sezioni:
- “Contribuente”, in cui inserire:
- il codice fiscale (non la partita Iva);
- i dati anagrafici;
- il domicilio fiscale dell’impresa.
- “IMU e altri tributi locali”, in cui indicare:
- il codice ente NA;
- codice tributo 3850;
- l’anno di riferimento.