Ferie non godute in scadenza il 30 giugno: le regole

Scritto da Emy Damiani il 20 giugno 2024

In scadenza il 30 giugno le ferie non godute e maturate dai lavoratori nel 2022. I datori di lavoro che non permettono ai propri dipendenti di utilizzarle sono puniti con sanzioni amministrative e sono tenuti al versamento dei contributi aggiuntivi

Ferie non godute in scadenza il 30 giugno: le regole

I lavoratori hanno tempo fino alla scadenza del 30 giugno 2024 per usufruire delle ferie non godute e maturate nel 2022.

I datori di lavoro devono consentire ai propri dipendenti di utilizzare le ferie non godute negli ultimi 18 mesi.

In caso contrario, sono previste sanzioni amministrative, da un minimo di 120 euro ad un massimo di 5.400 euro, e il versamento di contributi aggiuntivi all’INPS da pagare entro il 20 agosto 2024.

Vediamo le regole che disciplinano gli obblighi dei datori di lavoro e quali sono i diritti dei lavoratori.

Ferie non godute in scadenza il 30 giugno: regole e funzionamento

La scadenza per l’utilizzo delle ferie non godute e maturate nel 2022 è fissata in calendario al 30 giugno 2024.

Entro questa data, i datori di lavoro sono tenuti a far usufruire ai propri dipendenti delle ferie non ancora utilizzate e maturate nei 18 mesi precedenti.

Ogni lavoratore, infatti, come stabilito dall’articolo 2109 del Codice Civile, ha diritto dopo un anno di ininterrotto servizio a un periodo di ferie che deve essere:

  • retribuito;
  • possibilmente continuativo;
  • del tempo che l’imprenditore stabilisce, tenuto conto delle esigenze dell’impresa e degli interessi del prestatore di lavoro.

Nello specifico, l’articolo 10 del DL n. 66/2003 aggiunge che il periodo di ferie non può essere inferiore a 4 settimane e:

“va goduto per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell’anno di maturazione e, per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione.”

Inoltre, il periodo minimo di quattro settimane non può essere sostituito dall’indennità per ferie non godute (salvo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro): essendo infatti un diritto irrinunciabile del lavoratore vige il divieto di monetizzazione.

Ferie non godute in scadenza il 30 giugno: quali sono le sanzioni per i datori di lavoro

Entro il 30 giugno 2024 i datori di lavoro devono permettere ai propri dipendenti di utilizzare le proprie ferie non godute, maturate nel 2022.

In caso contrario sono previste delle conseguenze per i datori di lavoro. Gli stessi, infatti, sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali aggiuntivi all’INPS, da corrispondere entro la scadenza del 20 agosto 2024.

Inoltre, sono previste anche delle sanzioni amministrative, che variano a seconda della gravità della violazione e del numero di dipendenti coinvolti.

Come stabilito dall’articolo 18 bis della legge n. 66/2003, modificato dalla Legge di Bilancio del 2019, gli importi delle sanzioni sono i seguenti:

  • da 120 a 720 euro per le violazioni relative a un solo anno e che riguardano al massimo 5 lavoratori;
  • da 480 a 1.800 euro per le violazioni che si sono verificate per almeno due anni e hanno coinvolto più di 5 lavoratori;
  • da 960 a 5.400 euro per le violazioni che si sono verificate per più di 4 anni oppure hanno coinvolto almeno 10 lavoratori.

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