Emissione fattura elettronica: scadenza fissata al 18 marzo per le operazioni di febbraio. Ancora poche ore per inviare al Sistema di Interscambio il flusso di dati relativo al mese di febbraio.
I documenti fiscali elettronici devono essere emessi entro il 18 marzo, termine che coincide con la scadenza per la liquidazione IVA, che gli operatori mensili devono rispettare.
Emissione fattura elettronica: scadenza 18 marzo per le operazioni di febbraio
Così come stabilito dall’articolo 10 del Decreto Fiscale, per i primi sei mesi di vita della fattura elettronica, i titolari di partita IVA potranno emettere i documenti fiscali entro il termine della liquidazione periodica senza l’applicazione di sanzioni. Nel caso di emissione entro il termine di liquidazione IVA del periodo successivo, la sanzione si riduce dell’80%.
Ma è bene specificare che la riduzione della sanzione al 20% nel caso di emissione entro il termine di liquidazione IVA del periodo successivo non si applica all’omesso o irregolare versamento dell’imposta.
La moratoria prevista dal Decreto Legge n. 119/2018 riguarda esclusivamente la sanzione dovuta in caso di ritardo nella fatturazione delle operazioni (articolo 6 del Decreto Legislativo n. 471/97), che in via ordinaria va dal 90 al 180 per cento dell’IVA dovuta.
Il termine del 18 marzo coincide con il termine ultimo per il versamento dell’Iva relativa al mese precedente, da effettuare con modalità telematiche tramite F24 utilizzando i servizi dell’Agenzia delle Entrate, tramite internet banking o rivolgendosi a un intermediario.
Il codice tributo a cui far riferimento è 6002 - Versamento Iva mensile febbraio.
Emissione fattura elettronica, scadenza al 18 marzo: le istruzioni
In vista della scadenza del 18 marzo 2019, termine ultimo per l’emissione delle fatture relative alle operazioni effettuate a febbraio, ripercorriamo i passaggi per emettere una fattura elettronica con il portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate.
Il primo passaggio prevede l’inserimento dei dati del cliente, fondamentale il campo Codice Destinatario da compilare nel modo che segue:
- con il codice alfanumerico di 7 cifre di cui devono dotarsi i clienti;
oppure - con il valore 0000000:
- se il cliente indica l’indirizzo PEC come indirizzo telematico per ricevere la fattura;
- se è un consumatore finale, un operatore in regime di vantaggio o forfettario.
Come secondo step, bisogna inserire i dati della cessione del bene o della prestazione del servizio:
- i dettagli relativi alla natura, quantità e qualità del bene ceduto o del servizio prestato;
- i valori dell’imponibile, dell’aliquota Iva e dell’imposta (ovvero, nel caso di operazioni esenti, non imponibili ecc., l’apposito codice che identifica la “natura” dell’operazione ai fini IVA).
Compilare i campi riportati sopra è necessario per procedere alla fatturazione, ma il portale permette anche l’inserimento di dati accessori.
Una volta conclusa la predisposizione della fattura, la procedura permette di ricontrollare tutte le informazioni inserite e salvare il file della fattura nel formato obbligatorio XML: tale file potrà essere anche visualizzato e salvato in formato PDF, ma è necessario ricordarsi che il file da inviare al Sistema di Interscambio è quello XML.