Il 31 luglio 2019 è il termine ultimo per startup e piccole e medie imprese innovative, già iscritte nel Registro delle imprese, per provvedere agli adempimenti pubblicitari previsti dalla legge e rimanere iscritte nella sezione speciale.
Essere una startup innovativa o un incubatore certificato garantisce sia agevolazioni ed esenzioni fiscali, sia l’accesso al credito semplificato attraverso il Fondo di Garanzia per le PMI.
Il ministero dello Sviluppo economico ha anche sollecitato le Camere di Commercio a tentare strade più capillari di informazione, compreso il “porta a porta”, per far rispettare gli obblighi pubblicitari.
Startup e PMI innovative: scadenza 31 luglio per gli adempimenti pubblicitari: i requisiti
Entro la scadenza del 31 luglio, tutte le startup e le PMI innovative ancora silenti, sono tenuti ad evadere gli adempimenti pubblicitari verso il Registro delle imprese, independentemente dalle modalità di approvazione del bilancio. La nuova scadenza è stata fissata con la circolare n. 3722/C del 15 luglio 2019 dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha prorogato il termine originario del 30 giugno.
La pubblicità, ha chiarito il Mise nella circolare, va operata ai sensi della conferma ed aggiornamento dei requisiti qualificanti per l’iscrizione nella sezione speciale del Registro.
I requisiti che conferiscono lo status di startup e PMI innovativa sono stabiliti nei seguenti riferimenti normativi:
- i commi 2, per le startup, e 5, per gli incubatori, dell’art. 25 del DL 179/2012;
- l’art. 4, comma 6, del DL 3/2015 per le PMI innovative.
L’elenco delle Startup e PMI innovative è contenuto nella piattaforma startup.registroimprese.it.
La legge n. 12/2019, di conversione del D.L. n. 135/2018, ha introdotto rilevanti modifiche alla disciplina del sistema pubblicitario delle startup e PMI innovative, stabilendo che devono provvedere all’aggiornamento annuale delle informazioni inserite nella piattaforma al momento dell’iscrizione mediante autocertificazione e prevedendo che il rappresentante legale presenti la dichiarazione attestante il mantenimento del possesso dei requisiti presso il Registro delle imprese entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio, e comunque entro sei mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, ossia entro il 30 giugno.
Nel caso di società che prevedano un termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio per la convocazione dell’assemblea di approvazione del bilancio, il termine è di 7 mesi, fermo restando il rispetto dei 30 giorni dall’approvazione del bilancio.
Si tratta, dice il Mise, “di un serio reindirizzamento degli adempimenti pubblicitari, in un’ottica meno amministrativa e più orientata ad una effettiva pubblicità dell’impresa secondo un modello di vetrina e visibilità competitiva”.
Startup e PMI innovative, scadenza 31 luglio per gli adempimenti pubblicitari: pericolo cancellazione
Attualmente, rende noto il ministero nella circolare, ha provveduto agli adempimenti pubblicitari il 64,5% delle startup e il 69,8% delle PMI. Percentuale che tradotta in numeri significa che mancano all’appello 3155 startup e 343 PMI innovative.
Pur ricomprendendo una quota fisiologica di società che approvano il bilancio entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, e di esercizi sociali diversi da quello fiscale, si si tratta di un numero troppo alto, a cui contribuisce soprattutto la scarsa conoscenza degli obblighi di legge.
Scaduto il termine originario del 30 giugno, il Mise ha quindi disposto la scadenza ultima del 31 luglio 2019 per ottemperare agli adempimenti pubblicitari.
La prescrizione è valida per tutte le startup e PMI innovative, indipendentemente dalle tempistiche di approvazione del bilancio. In virtù di ciò è stata sospesa ogni iniziativa nei confronti delle imprese a bilancio ordinario.
Il ministero ha inoltre, nell’interesse dell’ecosistema, invitato le Camere di Commercio a tentare strade più capillari di informazione, chiedendo un intervento “porta a porta” per spingere startup e PMI ad evadere gli adempimenti pubblicitari entro la scadenza del 31 luglio.
Questo per evitare di giungere alla cancellazione d’ufficio dalle sezioni speciali. Il Mise ha sottolineato che, ai sensi dei commi 7 e 16 dell’art. 25 del DL 179/2012, le startup e PMI innovative che abbiano perso i requisti essenziali o non abbiano provveduto al deposito della dichiarazione di mantenimento di quest’ultimi, entro 60 giorni dalla scadenza del 31 luglio verranno cancellate ed inserite nella sezione ordinaria del Registro delle imprese.