Reddito di cittadinanza: chi non segue la scadenza di fine luglio

Scritto da Emy Damiani il 26 luglio 2023

A fine luglio è fissata la scadenza per la maggior parte dei percettori del reddito di cittadinanza. La Legge di Bilancio 2023, infatti, aveva ridotto la durata a 7 mesi. Sono però escluse le famiglie con minori, i fragili e i disabili. L’INPS fornisce chiarimenti nella circolare del 12 luglio scorso

Reddito di cittadinanza: chi non segue la scadenza di fine luglio

Il reddito di cittadinanza si avvia alla sua conclusione e si prepara a fare posto all’assegno di inclusione.

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto per il RdC una durata massima di 7 mesi, per cui il termine ultimo è fissato alla fine del mese in corso.

Alcuni beneficiari, però, possono andare oltre le sette mensilità e superare la scadenza di luglio, senza superare il 31 dicembre 2023.

Con la circolare n. 61 del 12 luglio scorso, l’INPS ha fornito chiarimenti a riguardo e ha specificato le categorie per cui il beneficio può continuare fino alla fine dell’anno.

Reddito di cittadinanza verso la fine: i requisiti di accesso e la scadenza imminente

Il reddito di cittadinanza è quasi giunto al termine e in nell’ultimo anno di operatività è stato rivisto e ritoccato.

La Legge di Bilancio 2023, infatti, è intervenuta sulla durata del sussidio, portandolo a 7 mensilità (a fronte delle 18 previste in precedenza), ma non sui requisiti per beneficiare della misura.

La fruizione dei 7 mesi per la maggior parte dei beneficiari è in scadenza alla fine luglio e riguarda principalmente le persone tra i 18 e i 59 anni in grado di lavorare.

Per la precisione, i percettori che continuano a beneficiare della misura hanno dovuto dimostrare un’immediata disponibilità al lavoro e aderire a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale. Chi non ha conseguito il diploma di maturità ha dovuto completare il percorso di istruzione.

Alcuni beneficiari, però, non rientrano nella nuova tabella di marcia e possono utilizzare il sussidio fino a fine anno. Si tratta dei soggetti più fragili, i disabili, chi non è in grado di lavorare e i nuclei familiari con minori.

Vediamo i casi specifici per cui il reddito può continuare oltre la scadenza di fine luglio.

Reddito di cittadinanza: per chi vale la scadenza di fine luglio e per chi no

Nella circolare n. 61 del 12 luglio l’INPS chiarisce chi sono i beneficiari del reddito di cittadinanza per cui si applica la scadenza a luglio.

Nello stesso documento l’Istituto spiega anche chi invece può fruire del sussidio fino a dicembre.

Il nuovo limite di durata di 7 mesi, stabilito dalla Legge di Bilancio, non si applica alle persone disabili, alle persone che abbiano almeno 60 anni di età e alle famiglie con minori.

La misura di sostegno terminerà comunque il 31 dicembre 2023.

Chi sono gli altri percettori che potranno continuare a usufruire del sussidio oltre la scadenza di luglio? L’INPS fornisce degli esempi:

  • esempio 1: se al 31 dicembre 2022 il nucleo esente dall’applicazione della riduzione della misura abbia percepito il Reddito di cittadinanza per due mesi, dal 1° gennaio 2023 percepirà la prestazione per ulteriori 12 mesi fino al 31 dicembre 2023;
  • esempio 2: nel caso in cui il nucleo a cui si applica la riduzione a sette mensilità abbia percepito, fino al 31 dicembre 2022, due mensilità, dal 1° gennaio 2023 potrà percepire ulteriori sette mensilità e non potrà presentare una nuova domanda;
  • esempio 3: qualora il nucleo a cui si applica la riduzione a sette mensilità abbia percepito, fino al 31 dicembre 2022, quattordici mensilità del reddito di cittadinanza, dal 1° gennaio 2023 potrà percepire le ulteriori quattro mensilità. Dopo un mese di sospensione potrà presentare una nuova domanda per la quale la misura potrà essere riconosciuta per sole tre mensilità;
  • esempio 4: qualora il nucleo a cui si applica la riduzione a sette mensilità abbia fruito del reddito di cittadinanza fino a ottobre 2022 per sette mensilità e la fruizione sia stata sospesa, al momento della ripresa a gennaio 2023 verranno corrisposte due mensilità relative al 2022 e ulteriori sette mensilità per il 2023.

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