Quota 100: cos’è, chi può beneficiarne e limitazioni

Scritto da Guendalina Grossi il 12 marzo 2019

La quota 100, introdotta con il DL 4/2019, consentirà a tutti coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente. Vediamo nel dettaglio come funziona.

Quota 100: cos'è, chi può beneficiarne e limitazioni

Il Decreto Legge 4/2019 ha introdotto, tra le altre misure, quota 100 che consentirà a tutti coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente.

Quota 100 sarà valida a partire da Aprile 2019 fino a tutto il 2021, dopo di che questa lascerà spazio a quota 41, che ricordiamo consentirà a tutti lavoratori di lasciare in anticipo il proprio posto di lavoro una volta versati 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.

Chi deciderà di aderire a quota 100 dovrà presentare domanda all’INPS, che una volta verificati i requisiti procederà con l’erogazione dell’assegno previdenziale.

Ci sono però delle limitazioni che il Governo giallo-verde ha deciso di inserire per evitare un esodo di massa dal mondo del lavoro. Vediamo nel dettaglio quali sono e come presentare domanda per quota 100.

Pensioni, quota 100: i requisiti per beneficiarne

L’art. 14 del DL 4/2019 stabilisce che possono beneficiare di quota 100 tutti i lavoratori che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi.

Quota 100 inizierà a produrre i suoi effetti a partire da Aprile 2019, ma non tutti potranno iniziare ad usufruire della misura previdenziale in primavera. Infatti solamente i dipendenti privati che hanno maturato i suddetti requisiti al 31 dicembre 2018 potranno andare in pensione anticipata già a partire dal 1° Aprile 2019.

Quelli che invece matureranno i requisiti a gennaio 2019 conseguiranno il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico dopo 3 mesi.

I dipendenti pubblici, invece, per via del meccanismo delle finestre d’uscita, dovranno attendere luglio 2019 per lasciare il loro posto di lavoro. Quelli che invece matureranno i requisiti a a partire dal 1° aprile 2019 conseguiranno il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico dopo 6 mesi.

Stesso discorso per i dipendenti scolastici che dovranno attendere l’inizio del nuovo anno scolastico per andare in pensione anticipatamente.

Pensioni, quota 100: ritardo sul pagamento dei TFS e TFR per i dipendenti pubblici

Secondo quanto stabilito dall’articolo 23 del DL 4/2019 i dipendenti pubblici che decideranno di aderire a quota 100 riceveranno l’indennità di fine servizio nel momento in cui il soggetto avrebbe dovuto maturare il diritto alla corresponsione della stessa, ovvero una volta raggiunta l’età pensionabile.

Per ottenere il Trattamento di Fine Servizio, quindi i dipendenti pubblici dovranno attendere il raggiungimento dell’età pensionabile, ovvero i 67 anni di età.

I dipendenti statali avranno comunque la possibilità di ricevere il TFS subito dopo aver lasciato il loro posto di lavoro, per farlo questi dovranno rivolgersi agli istituti di credito e stipulare delle apposite convenzioni per l’erogazione anticipata della stessa, con tassi agevolati per i dipendenti.

Così facendo i dipendenti potranno ricevere circa 30.000 euro della sua indennità di buonauscita.

Quota 100: divieto di cumulo tra reddito da lavoro e pensione

Il comma 3 dell’articolo 14 del Dl 4/2019 stabilisce che chi deciderà di beneficiare di quota 100 non potrà cumulare reddito da lavoro con la pensione.

Questo vuole dire che dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia non è possibile lavorare.

Sarà invece possibile cumulare il reddito da lavoro occasione con la pensione, a patto che non si superi il limite dei 5.000 euro annui.

Si ricorda invece che per raggiungere i 38 anni di contributi è possibile richiedere il cumulo dei contributi.

Pensioni, quota 100: possibile andare in pensione anche a 59 anni

L’articolo 22 del DL 4/2019 stabilisce che i lavoratori che hanno compiuto 59 anni di età e che hanno versato almeno 35 anni di contributi avranno la possibilità di andare in pensione anticipatamente.

Questo grazie ai fondi di solidarietà bilaterali ai quali viene data la possibilità di erogare un assegno straordinario per il sostegno del reddito in favore di quei dipendenti che decidono di smettere di lavorare fino ad un massimo di tre anni d’anticipo dal raggiungimento di quota 100.

Coloro che hanno compiuto 59 anni di età e che hanno versato almeno 35 anni di contributi potranno però andare in pensione anticipatamente solamente in presenza di accordi collettivi sottoscritti in accordo con i sindacati, nei quali deve essere stabilito il numero di lavoratori da assumere per sostituire coloro che decidono di lasciare il posto di lavoro.

Decreto Legge 4/2019
Ecco il testo del Decreto legge n. 4/2019 su Quota 100 e Reddito di cittadinanza.

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