Modello 770/2020: il decreto Ristori ha stabilito la proroga al 10 dicembre, e con il rinvio della scadenza slitta anche il termine per l’invio delle CU dei titolari di partite IVA.
La scadenza era fissata a domani, 31 ottobre 2020, ma per via dell’emergenza sanitaria il Governo ha deciso di dare più tempo ai contribuenti per l’invio dei dati.
Vediamo quindi chi è coinvolto nella proroga del modello 770/2020 e come bisognerà procedere per l’invio dei dati.
Modello 770/2020: proroga fissata al 10 dicembre
Il Decreto Ristori ha stabilito la proroga al 10 dicembre 2020 per l’invio del modello 770/2020.
Con il rinvio della scadenza relativa all’invio del modello 770/2020, slitta anche il termine per l’invio delle CU dei titolari di partite IVA.
Ricordiamo che normalmente il termine ultimo per l’invio delle CU è fissato al 31 marzo.
L’art.4 del DPR n. 322 del 1998 stabilisce che le CU contenenti redditi esenti o non dichiarabili con il modello 730 pre compilato possono però essere trasmesse insieme al modello 770, senza l’applicazione di sanzioni e fermo restando il termine unico del 30 aprile per la consegna al percipiente.
La proroga del 10 dicembre, quindi riguarda anche le CU dei lavoratori autonomi, che prima della pubblicazione del Decreto Ristori era fissata al 31 ottobre.
Proroga modello 770/2020 e delle CU per i titolari di partita IVA: rinvio senza ricadute di gettito
Come abbiamo appena accennato il Decreto Ristori ha previsto la proroga al 31 dicembre per l’invio del modello 770/2020 e di conseguenza anche per l’invio delle CU per i lavoratori autonomi.
Inizialmente il Governo aveva pensato di prorogare la scadenza al 30 novembre, come avevano chiesto i Consulenti del Lavoro.
La proroga stabilita dal Decreto Ristori prevede che non vi siano ricadute in termini di gettito. Questo perché i dati che verranno inviati all’Agenzia delle Entrate sono già noti, poiché sono relativi alle ritenute operate nel corso del 2019, le compensazioni, crediti d’imposta utilizzati e somme liquidate in caso di pignoramenti presso terzi.
Ed è proprio per questo motivo che da anni imprese ed intermediari ne chiedono l’abolizione.
Per ulteriori informazioni potete consultare il Decreto Ristori allegato di seguito.