Imposte sui redditi, i titolari di partita IVA che non rientrano nella proroga dei versamenti prevista dal DPCM del 28 giugno scorso devono segnare la scadenza del 16 luglio 2021 in agenda.
La data di oggi, infatti, è l’ultimo giorno utile per il pagamento della seconda rata delle imposte sui redditi.
Il termine è relativo ai versamenti per la rateizzazione di saldo 2020 e acconto 2021.
Restano esclusi dal termine odierno i contribuenti che applicano gli ISA e i forfettari.
Imposte sui redditi, scadenza seconda rata: 16 luglio 2021
Sono due gli appuntamenti in calendario previsti per oggi, 16 luglio 2021.
Oltre agli adempimenti periodici per i sostituti d’imposta, devono tenere a mente la scadenza i titolari di partita IVA che non sono interessati dalla proroga disposta dal DPCM del 28 giugno 2021.
La scadenza di oggi, 16 luglio 2021, riguarda la seconda rata delle imposte sui redditi per coloro i quali hanno optato per la rateizzazione di saldo 2020 ed acconto 2021.
Le imposte da versare sono IRPEF, IRES, IRAP, cedolare secca e le altre imposte sostitutive.
Per il versamento della seconda rata è prevista l’applicazione degli interessi nella misura dello 0,18 per cento.
Si ricorda che i contribuenti che applicano gli ISA, Indici Sintetici di Affidabilità fiscale e le partite IVA che adottano il regime forfettario e che hanno beneficiato della proroga, hanno più tempo per provvedere ai versamenti.
Per chi invece non rientra nella proroga si deve tenere in considerazione la data odierna e le rate successive: il 20 agosto, il 16 settembre, il 18 ottobre e il 16 novembre.
Imposte sui redditi, scadenza seconda rata: come pagare
I versamenti interessano diverse categorie di contribuenti.
I soggetti interessati potranno provvedere ai versamenti utilizzando il modello F24 in modalità telematiche.
Gli stessi possono scegliere la modalità diretta, utilizzando i servizi "F24 web" o "F24 online" dell’Agenzia delle Entrate, attraverso i canali telematici Fisconline o Entratel.
I contribuenti possono inoltre usufruire dei servizi di internet banking messi a disposizione da banche, Poste Italiane e Agenti della riscossione convenzionati con l’Agenzia delle Entrate.
In alternativa gli stessi ci si può affidare ad un intermediario abilitato.
Oltre al pagamento della specifica imposta dovranno essere corrisposti gli interessi. Nel modello F24 dovrà essere inserito il codice tributo 1668 che si riferisce a “Interessi pagamento dilazionato imposte erariali”.