Scadenza dichiarazione TARI al 30 giugno, spostate TASI ed IMU: per il termine ultimo per comunicare eventuali variazioni sulla tassa sui rifiuti, resta la data canonica.
Lo ha precisato il ministero dell’Economia e delle Finanze nella risoluzione 2/DF del 6 agosto 2019. Il chiarimento arriva per sciogliere i dubbi nati con l’articolo 3-ter del Decreto Crescita che indica la nuova scadenza per le dichiarazioni che riguardano le altre due tasse locali.
Scadenza dichiarazione TARI confermata al 30 giugno: che cos’è e a cosa serve
La scadenza per la presentazione della dichiarazione TARI rimane ferma al 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui intercorrono variazioni rispetto alla dichiarazione precedente. Il decreto crescita non ha modificato questa prescrizione. Vediamo cosa significa.
L’importo della TARI, la tassa sui rifiuti che con l’IMU e la TASI va a comporre l’imposta unica comunale (IUC), viene determinato a livello locale dai Comuni in base a due fattori:
- una quota fissa, che prende in considerazione la superficie dell’immobile;
- una quota variabile, che si basa sul numero dei componenti del nucleo familiare e sulla presunta quantità di rifiuti prodotti.
La dichiarazione TARI, ai fini della determinazione della tassa, non va presentata ogni anno da tutti i contribuenti, ma soltanto in determinate circostanze: ossia nei casi di nuove iscrizioni e nei casi di variazioni oggettive o soggettive, che intercorrono rispetto alla dichiarazione precedente, che incidono sui requisiti per sconti e detrazioni e dalle quali deriva un diverso ammontare dell’imposta dovuta.
Le nuove iscrizioni contemplano le fattispecie di:
- acquisto di un nuovo immobile;
- affitto di un immobile;
- apertura o subentro di una nuova attività commerciale.
I casi di variazione, invece, riguardano cambiamenti che interessano:
- i dati catastali;
- le metrature e le superfici degli immobili;
- la tipologia di attività esercitata;
- i dati anagrafici o i recapiti di documenti.
Quindi, sono i contribuenti interessati da queste circostanze a dover presentare una nuova dichiarazione al Comune. La scadenza per adempiere a quest’obbligo rimane ferma al 30 giugno dell’anno successivo all’intervento della variazione.
Scadenza dichiarazione TARI al 30 giugno, spostate al 31 dicembre le dichiarazioni TASI ed IMU
A far sorgere dei dubbi sul posticipo della scadenza per la presentazione di tutte e tre le dichiarazioni è stato l’articolo 3-ter del decreto crescita,che è intervenuto sul comma 684 dell’art. 1 della legge di Bilancio 2014 che prende in considerazione l’intero IUC.
Sul punto è intervenuto il ministero dell’Economia e delle Finanze con la risoluzione n. 2/DF pubblicata il 6 agosto 2019.
Il MEF, pur riconoscendo la fondatezza del dubbio e descrivendo come “poco felice” la tecnica di formulazione del testo legislativo, ha invitato a far riferimento alle specifiche dell’articolo 3-ter del decreto crescita, che nel testo dispone lo slittamento con riferimento esclusivo a TASI e IMU.
Il decreto crescita, insomma, non ha introdotto modifiche sulla scadenza per la presentazione della dichiarazione TARI, ma soltanto sul termine per la dichiarazione TASI e IMU, che viene spostato al 31 dicembre dell’anno successivo ai cambiamenti da denunciare nella nuova dichiarazione.
- Ministero dell’Economia e delle Finanze - Risoluzione n. 2/DF
- Termini per la presentazione della dichiarazione dell’imposta municipale propria (IMU) e
della tassa per i servizi indivisibili (TASI) - Art. 3-ter del D. L. 30 aprile 2019 n. 34, convertito,
con modificazioni, dalla legge di conversione 28 giugno 2019, n. 58.