Arriva il rinvio al 16 gennaio 2024 dell’acconto IRPEF in scadenza il 30 novembre 2023.
La misura, approdata nel decreto legge che accompagna la Legge di Bilancio 2024, interessa i titolari di partita IVA.
Tra i requisiti da rispettare c’è un vincolo reddituale: l’ammontare dei ricavi dei redditi del 2022 non deve essere superiore a 170.000 euro.
Il versamento può essere ripartito in 5 rate mensili, a partire da gennaio, con l’applicazione degli interessi. Sono esclusi i contributi previdenziali.
Rinvio acconto IRPEF titolari partita IVA: la scadenza il 16 gennaio 2024
Nel Consiglio dei Ministri del 16 ottobre 2023 è stato approvato il decreto legge con “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” che accompagna la Legge di Bilancio 2024.
Tra le misure discusse c’è il rinvio del versamento della seconda rata di acconto dell’IRPEF, prevista per il 30 novembre 2023.
La nuova scadenza è stata fissata per il 16 gennaio 2024.
Sono interessati solo i titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente, ovvero per il 2022, hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 euro.
Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure può essere dilazionato in 5 rate mensili a partire da gennaio:
- 16 gennaio 2024;
- 16 febbraio 2024;
- 16 marzo 2024;
- 16 aprile 2024;
- 16 maggio 2024.
Dalla seconda rata c’è l’applicazione degli interessi.
È escluso, però, dallo slittamento, il versamento dei contributi previdenziali dovuti dai soggetti iscritti alle gestioni IVS dei commercianti e degli artigiani e alla gestione separata.
Nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 54 sono elencate tutte le misure della manovra.
Acconto IRPEF: chi può accedere al rinvio
In questo mese ricco di appuntamenti con il Fisco, il Governo ha approvato il rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette al 16 gennaio 2024, per i titolari di partita IVA.
Ma come funziona l’acconto IRPEF?
Il saldo che risulta dal modello Redditi Persone Fisiche e l’eventuale prima rata di acconto devono essere versati entro il 30 giugno dell’anno in cui viene presentata la dichiarazione.
La scadenza della seconda o unica rata di acconto, invece, è fissata al 30 novembre. Qualora approvata la misura al termine dell’iter parlamentare, la scadenza slitterà in avanti.
L’acconto IRPEF è dovuto se l’imposta dichiarata è superiore a 51,65 euro e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:
- unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro;
- due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro. La prima pari al 40 per cento entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda, il restante 60 per cento, entro il 30 novembre.
Con le modifiche al calendario si potrà pagare in un unica rata entro il 16 gennaio o in più rate distribuite nell’anno successivo, fino al mese di maggio.