Oggi, 23 maggio 2023, il Consiglio dei Ministri si è riunito per discutere gli interventi urgenti e per fronteggiare l’emergenza alluvione che ha colpito le regioni di Emilia-Romagna e Marche.
Il nuovo decreto legge, che è stato approvato in mattinata, prevede le prime misure d’emergenza da mettere in campo per fronteggiare la drammatica situazione causata dal maltempo.
Come dichiarato in conferenza stampa dalla premier Giorgia Meloni, insieme al Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, tra le misure principali c’è la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi fino al 31 agosto, con la ripresa dei pagamenti al 20 novembre 2023.
Inoltre, è stato esteso lo stato di emergenza ai Comuni colpiti dalla seconda ondata dell’alluvione, che non erano compresi nella prima, con riserva di estenderlo anche ai Comuni di Marche e Toscana.
Complessivamente si tratta di un intervento da 2 miliardi di euro.
Alluvione Romagna, scadenze fiscali sospese fino al 31 agosto
Da giorni si discute sulle misure da prendere per far fronte all’emergenza causata dal maltempo, che ha colpito le regioni di Emilia-Romagna e Marche.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, 23 maggio, il decreto legge per intervenire in maniera urgente e sospendere i termini dei pagamenti in un momento così difficile per i contribuenti dei territori interessati dall’alluvione.
Come già anticipato, il tema principale del provvedimento riguarda la sospensione delle scadenze fiscali fino al 31 agosto 2023, con ripresa dei pagamenti il 20 novembre. Stop a tasse, imposte, adempimenti, contributi e multe.
La sospensione riguarda anche le scadenze dei procedimenti amministrativi e giudiziari e dei concorsi pubblici.
Nella delibera del Consiglio dei Ministri, firmata dalla premier Giorgia Meloni e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, e pubblicata in Gazzetta, era già stato dichiarato lo stato di emergenza a partire dal giorno 1° maggio 2023.
Lo stato di emergenza dura un anno e riguarda i territori presenti nelle province di:
- Reggio-Emilia;
- Modena;
- Bologna;
- Ferrara;
- Ravenna;
- Forli-Cesena.
L’elenco provvisorio comprende circa 100 Comuni dell’Emilia-Romagna e in conferenza stampa la premier Giorgia Meloni ha affermato che tale elenco si estenderà anche ai Comuni delle Marche e della Toscana, colpiti dalla seconda ondata dell’alluvione.
Emergenza alluvione Emilia-Romagna e Marche. Le misure previste
Come dichiarato dalla premier Giorgia Meloni, il decreto legge approvato oggi, 23 maggio 2023, è un intervento che prevede complessivamente 2 miliardi di euro per le zone colpite dall’alluvione.
Tra le misure previste dall’intervento troviamo lo stop al versamento delle tasse, degli adempimenti fiscali, delle multe e una sospensione dei pagamenti relativi alle cartelle esattoriali.
Sul tema delle utenze c’è una sospensione del pagamento da parte di ARERA, oltre a una sospensione dei mutui. Per quanto riguarda la giustizia è previsto il rinvio dei processi civili e penali.
Misure previste anche per i lavoratori e le imprese:
- è prevista la cassa integrazione in deroga per i dipendenti fino a 90 giorni. Questa misura è coperta fino a 580 milioni di euro;
- è prevista una somma una tantum fino a 3 mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività. Questa misura ha una copertura fino a 300 milioni di euro;
- il decreto mette in campo uno stanziamento di 300 milioni di fondi Simest, per un contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate dall’alluvione. C’è anche la creazione di una quota riservata di 400 milioni di euro che riguarda tassi agevolati a fondo perduto;
- viene inoltre stabilito l’accesso al fondo di garanzia per le PMI con previsione di un aumento della garanzia fino anche al 100 per cento. La copertura è di 110 milioni di euro.
Per quanto riguarda la scuola, infine, si vuole garantire una continuità didattica, con un fondo di 20 milioni di euro. Si interviene, quindi, per reintegrare la Dad (didattica a distanza) e garantire la validità dell’anno scolastico e degli esami di maturità.